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Roma, truffa alla fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia: sequestro beni per un milione

Immobili, autovetture e rapporti finanziari, per un valore di circa un milione di euro, sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, a due persone corresponsabili di una truffa ai danni della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. L’operazione ha riguardato anche le province di Mantova, Milano e Nuoro.

L’indagine delle Fiamme Gialle della Compagnia di Civitavecchia, dirette dalla locale Procura della Repubblica e coordinate dal Gruppo, è partita dalla denuncia presentata dai vertici della fondazione.

La vicenda ha avuto inizio nel 2015 quando la Fondazione ha ceduto a Banca Intesa le quote detenute nella Cassa di Risparmio per 19 milioni di euro. Il provento è stato poi reinvestito nella sottoscrizione di polizze assicurative emesse da una società di Vaduz, nel Liechtenstein, riconducibili a un broker italiano residente in Svizzera, già indagato dall’autorità giudiziaria elvetica e arrestato per truffa. 

Dalle investigazioni è emersa anche la responsabilità di due italiani, un professionista di Tolfa e un civitavecchiese intermediario della transazione: denunciati alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per corruzione tra privati, truffa aggravata e di presentazione di infedele dichiarazione dei redditi. 

Il primo, membro del comitato investimenti della Fondazione, deputato a valutare la bontà degli impieghi, avrebbe omesso, in cambio di una “tangente” di 600 mila euro versata dal broker, i dovuti controlli sui bilanci della società elvetica e sull’effettiva stipula di una polizza assicurativa a garanzia dell’investimento. Mentre l’intermediario della transazione, avrebbe beneficiato di una “mazzetta” di 400.000 euro. 

Tali proventi illeciti sono stati proposti all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione. 

A conclusione dell’operazione sono stati posti sotto sequestro un’autovettura di lusso, conti correnti bancari, rapporti finanziari e quote di proprietà di immobili in Sardegna e a Civitavecchia, oltre a orologi e penne di pregio detenuti in una cassetta di sicurezza.