La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha firmato nella serata di ieri un’ordinanza di sgombero dell’area F e dell’area ex Tor Pagnotta del campo rom di Castel Romano, sulla Pontina. Il provvedimento prevede l’allontanamento di 77 persone dal Villaggio della solidarietà, come si è voluto denominare il campo (che di solidale ha ben poco), sottoposto a sequestro preventivo per diversi reati ambientali commessi all’interno.
L’obiettivo del provvedimento a firma della sindaca “è ripristinare le condizioni ambientali igienico sanitarie a tutela della salute pubblica”.
“Il nostro percorso per chiudere definitivamente i campi Rom a Roma prosegue nel segno della legalità – ha dichiarato la Raggi – […] È la nostra terza via: superiamo gradualmente i campi, costruendo un equilibrio tra diritti e doveri”.
Al di là dei proclami, resta però un nodo importante da sciogliere: ovvero dove saranno ricollocate le famiglie sgomberate. Dal Campidoglio fanno sapere di avere un piano e che “le attività per superare e chiudere il campo (ndr: dove la scorsa settimana si è registrato un cluster di Covid) sono state avviate da tempo”. Quello stesso piano, però, ritenuto insufficiente dall’Associazione 21 luglio in un report di un anno fa dal titolo fortemente evocativo: “Dove restano le briciole”.