Si trovava a Latina e conduceva una vita pressoché normale, lavorando in una pizzeria, ma era controllato con grande attenzione dalle forze dell’ordine. Mario Ascione, boss della camorra di Ercolano, 33 anni, è stato arrestato nel capoluogo pontino dove si era trasferito per sfuggire ad un ambiente diventato per lui ostile.
Insieme alla madre, si era stabilito in un appartamento nella zona dei pub. Ascione era il reggente dell’omonimo clan, dopo averne ereditato il comando dal fondatore Raffaele, noto come Rafel o’luongo.
Insieme al 33enne, arrestata anche la madre, Immacolata Adamo detta Assunta, anch’essa condannata per associazione di stampo mafioso.
Mario Ascione era tornato in libertà, con obbligo di firma, dopo l’assoluzione in Appello per il caso dell’assassinio, nel 2005, di Luigi Boccia e Pasquale Maiorano, esponenti del clan rivale Birra.
Durante la permanenza nel Lazio, Ascione è stato condannato in primo grado per l’omicidio di un esponente del clan Birra risalente al periodo antecedente il suo primo arresto. Soltanto dopo la convalida da parte della Cassazione, è scattato il blitz per arrestarlo, insieme alla madre, a Latina.