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Lazio, dibattito sul patentino di immunità. Questione scuola: genitori e presidi bocciano il piano Prefettura e Atac

Dopo il lancio del certificato vaccinale nella Regione Lazio, una sorta di patentino di immunizzazione contro il Covid-19 per tutte le persone che hanno ricevuto prima dose e richiamo, monta – come prevedibile – la polemica.È una doppia discriminazione“, ha affermato il professor Francesco Le Foche, immunologo all’Umberto I di Roma, secondo cui si tratterebbe di uno strumento “che verrebbe a creare cittadini di serie A e di serie B”. “Non sono contrario a un patentino di immunità – ha proseguito Le Foche – ma è semplicemente troppo presto”.

La Regione infatti è pronta a varare il certificato già da metà febbraio, ma sono ancora poche le persone vaccinate. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha spiegato che intanto la Regione vuole accelerare i tempi sul patentino, ma che spetta poi al governo decidere “quale valore debba avere”. Ovvero stabilire se i cittadini in possesso di tale attestato potranno frequentare nuovamente cinema, teatri, piscine e palestre.

Scuola, genitori e presidi bocciano il piano prefettura e Atac

Nell’attesa dell’avvio della fase due della vaccinazione, continua a far discutere anche la questione sulla ripartenza delle scuole in sicurezza. Nella Capitale genitori e presidi di alcuni licei bocciano il piano delle entrate scaglionate ideato dalla Prefettura, ma soprattutto la strategia messa in campo da Atac per evitare assembramenti sui mezzi pubblici. L’azienda si difende spiegando che le linee sono già state potenziate. “Non basta”, soprattutto nelle ore di punta, ribattono genitori e studenti. Per il 29 gennaio è previsto lo sciopero della scuola indetto da Cobas, che interesserà tutte le categorie e settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi.