Home NOTIZIE ATTUALITÀ Polizia Locale, il sindacato contro burocrazia: “Riconsegna arma di servizio è follia”

Polizia Locale, il sindacato contro burocrazia: “Riconsegna arma di servizio è follia”

Gli agenti della Polizia Locale di Roma non sono più idonei a detenere la propria arma di servizio. Motivo? Tutta colpa del Covid.

Potrebbe sembrare una banale battuta e neanche troppo divertente, a dir la verità, considerando che l’emergenza sanitaria legata al coronavirus continua a condizionare le vite di tutti nelle modalità più svariate. Eppure, anche in questo caso, il collegamento esiste.

Sono sempre di più, infatti, i Comandi che stanno chiedendo la riconsegna dell’arma di servizio ai propri agenti, è il motivo è esclusivamente burocratico: la validità delle visite mediche legate al porto dell’arma è scaduta, visite che non possono essere ripetute, al momento, proprio a causa dell’emergenza Covid, che ormai fagocita gran parte delle risorse sanitarie mandando in sospensione tutto ciò che viene considerato non fondamentale.

Eppure, la prospettiva di un numero considerevole di agenti disarmati significa, di fatto, forza lavoro impossibilitata a lavorare. Senza arma sono preclusi i servizi esterni e notturni, così come quelli di guardiania di pressi e presidi.

“Qualcuno fermi questa burocrazia” chiede a gran voce il SULPL, Sindacato Unitario dei Lavoratori della Polizia Locale. Una situazione senza senso che ha del paradossale, come sottolinea il Segretario Romano Marco Milani: “Mentre i servizi d’istituto quotidiani verranno a breve disertati a causa di irrazionali incastri burocratici, dei decreti legge assicurano la proroga dei porti d’arma per la caccia”.