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Covid, Pica (Fiepet): con divieto asporto a Roma chiuderanno 10mila imprese

Tavolini e dehors
Tavolini e dehors

“Il ministro per gli Affari Regionali Boccia fa sapere che il nuovo Dpcm conterrà il divieto di asporto dopo le 18. Ancora una volta si vuole colpire, ingiustificatamente, la ristorazione e la filiera dell’agroalimentare. A Roma almeno 30mila posti di lavoro saranno a rischio e chiuderanno 10mila imprese tra la ristorazione classica, bar, pizzerie al taglio, gelaterie, pasticcerie e streetfood. Governo rifletta”. È quanto dichiara in una nota Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio.

Vietare l’asporto dopo le 18 significa portare al fallimento le Pmi romane e laziali – prosegue Pica -. Mentre gli esercenti chiedono quando sarà possibile riaprire – dopo che hanno attrezzato e messo in sicurezza i locali come richiesto dai protocolli anti Covid – il Governo pensa ogni giorno come farci chiudere. Quando basterebbe sanzionare i locali – anche con chiusura di 10 giorni – che non rispettano le normative, permettendo così a tutti di lavorare comunque e nel pieno rispetto delle regole. Nella Capitale d’Italia invece, con il centro storico desertificato tra turismo azzerato e smartworking, il divieto d’asporto segnerà la fine di quelle attività che hanno provato a resistere. Un danno per l’economia romana con gravi ricadute anche occupazionali”.