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Nuovo stadio della Roma, Raggi apre a nuove proposte: la situazione

La sindaca Virginia Raggi (foto profilo Facebook Raggi)

3263 giorni, tanto è passato dall’avvio del progetto stadio a Tor di Valle. Eppure ad oggi è tutto da rifare. Dal piano originario sono trascorsi quasi 10 anni e due presidenti, ma la Roma non ha ancora la sua nuova casa e i progetti futuri sono sempre più nebulosi. Perché il nuovo patron giallorosso, Dan Friedkin, non è più convinto della zona su cui il precedente presidente, James pallotta, intendeva fondare la cittadella del club.

L’emergenza sanitaria ha rimescolato le carte: quello che fino a pochi anni fa sembrava un progetto vincente anche sotto il punto di vista economico oggi non è più sostenibile. Per questo il nuovo presidente si guarda intorno alla ricerca di nuove aree dove poggiare il primo, atteso mattone del nuovo stadio.

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha promesso appoggio totale alla nuova proprietà: “Roma Capitale ha fatto tutto quello che doveva fare – ha dichiarato a InRadioNews – È un’opera che viene portata avanti da un privato, quindi il privato ha diritto di scegliere dove farla”.

Ha aggiunto ancora Raggi: “La nuova governance deciderà se portare avanti il progetto di Pallotta o se invece valutare delle alternative. Noi come amministrazione siamo pronti a proseguire in un senso o a prendere in considerazione delle eventuali nuove proposte”. Su Tor Di Valle la sindaca ha pochi dubbi: “Finora è l’unico progetto che l’amministrazione ha in carico, è l’unico esistente. Se dovessero decidere qualcosa di diverso, noi ci mettiamo in posizione di ascolto e valutiamo”.

Le alternative non mancano, ma ad oggi sono solo idee. Tiene banco l’ipotesi Flaminio, stadio già esistente a pochi passi dal Ponte della Musica. Investimento ridotto rispetto al progetto Tor Di Valle e zona decisamente più centrale: questi i vantaggi che potrebbero spingere Friedkin a ristrutturare l’impianto in disuso da troppo tempo. Resta ancora in piedi, inoltre, l’idea Tor Vergata, ma ad oggi c’è solo una certezza: a quasi dieci anni di distanza, la Roma non ha ancora un nuovo impianto. E non è detto, che ad oggi, lo ritenga così fondamentale.