Home NOTIZIE ATTUALITÀ Covid, presentati risultati fase 1 vaccino italiano: basterà una sola dose

Covid, presentati risultati fase 1 vaccino italiano: basterà una sola dose

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani

Un vaccino sicuro e che induce una risposta immunitaria robusta e con adeguato profilo di risposta. E’ quanto emerge dai dati della fase 1 della sperimentazione clinica di GrAd-CoV-2, il candidato vaccino italiano di ReiThera, svoltasi all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e al Centro Ricerche Cliniche di Verona.

I risultati che sono stati presentati oggi presso il centro congressi dell’Istituto Spallanzani di Roma in una conferenza stampa organizzata dalla Regione Lazio, che insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca ed al CNR ha finanziato la fase 1 della sperimentazione.

Erano presenti i Ministri della Salute Roberto Speranza e della Ricerca Gaetano Manfredi, il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alla Salute Alessio D’Amato, e il Presidente del CNR Massimo Inguscio.

Speranza: risultati incoraggianti, se confermati basterà una sola dose

Per Speranza i primi risultati sono “Incoraggianti”. “Se si confermeranno i dati ottenuti finora – prosegue il ministro – avremo un vaccino efficace e sicuro con una sola dose invece che con due. Sarà prodotto interamente in Italia grazie alle nostre eccellenze scientifiche”.

I risultati della fase 1

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, ha presentato i dati più significativi, che verranno a breve sottoposti per pubblicazione su una rivista scientifica come da prassi. In estrema sintesi, dalla sperimentazione è emersa un’attivazione armonica dell’immunità umorale (anticorpi) e dell’immunità cellulare (linfociti T).

Dopo 28 giorni dalla vaccinazione oltre il 94% dei soggetti nella fascia d’età 18-55 anni vaccinati con una sola dose ha prodotto anticorpi, ed oltre il 90% ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus.

La risposta cellulare, ovvero la produzione di linfociti T indotta dal vaccino specifica contro la proteina spike del coronavirus, è risultata estremamente robusta in tutti i soggetti valutabili nella fascia d’età 18-55 anni, e potenzialmente più elevata di quella dei pazienti con infezione naturale da SARS-CoV-2. Inoltre, la risposta osservata nei soggetti anziani non differisce da quella dei soggetti più giovani.

Effetti collaterali

Le reazioni avverse del vaccino sono state limitate per intensità e durata, e nessun volontario ha manifestato eventi collaterali di gravità tale da compromettere le attività quotidiane.

Come rilevato anche dai dati raccolti da Stefano Milleri, direttore scientifico del Centro Ricerche Cliniche di Verona, dove si è svolta parte della sperimentazione, le reazioni all’inoculazione nei volontari sono state transitorie e di lieve e limitata intensità: arrossamenti nella zona dell’iniezione, qualche linea di febbre, un po’ di mal di testa, tutti sintomi spariti nel giro di poche ore, e modeste alterazioni dei parametri ematochimici senza segni clinici, potenzialmente associate all’attivazione del sistema immunitario.

Al via fasi 2 e 3: vaccino pronto entro l’estate

Infine sono state delineate le attività della sperimentazione nelle fasi successive 2 e 3, al termine delle quali, se non vi saranno imprevisti, avremo a disposizione un nuovo vaccino.

I tempi: non è irrealistico immaginare che il percorso potrebbe concludersi con l’approvazione da parte dell’agenzia Regolatoria Europea (EMA) entro la prossima estate.

Arcuri: obiettivo è indipendenza Italia nella produzione di vaccini

“Mai come in questa fase è importante che lo Stato dipenda il meno possibile dagli altri e costruisca una capacità propria”. Ha commentato Domenico Arcuri, Commissario Straordinario per l’emergenza Covid. “A marzo importavamo tutti i dispositivi di protezione individuale e non producevamo ventilatori polmonari, oggi siamo autosufficienti in entrambi i settori. In questi giorni siamo totalmente dipendenti dall’estero per la fornitura dei vaccini. Il progetto ReiThera ci permette di perseguire il duplice obiettivo di indipendenza nella produzione di vaccini e di lasciare a disposizione del Paese una capacità di ricerca e sviluppo che prima non esisteva. Per ottenere questi obiettivi posso annunciare ufficialmente che il Governo ha disposto il finanziamento del prosieguo delle attività di sperimentazione, in un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato”.