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Roma, giro prestiti usurai gestito da madre e figlia: per pagare bancomat e parrucchiere

Un giro di prestiti usurari gestito da madre e figlia con tassi di interesse fino al 104,28% annuo è stato scoperto a Roma da Polizia di Stato e Polizia locale nell’“Operazione Marylin”. Almeno 5 le vittime che si erano rivolte alle due donne per chiedere prestiti da un massimo di 3.000 euro ad un minimo di 500.

Le operazioni di intercettazione ambientale e telefonica avviate sulle utenze, i luoghi e le pertinenze riconducibili alle indagate hanno permesso di seguire “in diretta” la vicenda.

Le due arrestate, madre e figlia, si dividevano i compiti erogando, in modo professionale e con regolarità, prestiti in contanti. Avevano inoltre una grande varietà di mezzi, negozio di parrucchiere e carte postepay per il pagamento delle somme dovute dagli usurati. Telefoni per mantenere i contatti con le vittime.

Dalle intercettazioni è emerso che le due donne tenevano la contabilità dei prestiti usurari e dei pagamenti effettuati dai soggetti usurati. In particolare era la figlia a trascrivere periodicamente su un quaderno i soldi ricevuti in pagamento. In una intercettazione la figlia chiedeva spiegazioni in merito alla poca chiarezza della scrittura sul quaderno: “è tutto scolorito, ma perchè?” e la madre le rispondeva: “perchè ho cancellato uno e ho messo quella .. ahaa.. quella nuova no? J’ho messo quella nuova” , riferendosi al fatto che la persona aveva terminato di pagare le rate del prestito precedente e che ne aveva iniziato un altro.

Le indagate inoltre non esitavano anche a minacciare gli usurati che tardavano nei pagamenti delle rate. “Non me ne fai un’altra! Non c’è qua! Non c’è qua! Non c’è! Non c’è! Adesso sto a tornà da’a posta! Sei un buciardooo!!! No me ne fai un’altra! Io t’a faccio magnà er fojettino questo oh! Io t’o faccio magnà, eh! Io t’o faccio magnà, eh! Io t’o faccio magnà, eh! Vengo giù t’o faccio magnà, eh!“.

A svolgere le indagini, iniziate nel mese di maggio 2018 e terminate a fine anno, il personale della Squadra Investigativa del III Distretto di P.S. Fidene – Serpentara, insieme al personale del III Gruppo “Nomentano” della Polizia Locale Roma Capitale, coordinati dal Pool Reati Gravi contro il Patrimonio, diretto dal Procuratore Aggiunto Lucia Lotti.