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Roma, V Rapporto ‘Mafie nel Lazio’

Questa mattina è stata presentata la V edizione del rapporto ‘Mafie nel Lazio’, un resoconto dettagliato delle principali inchieste giudiziarie del 2019 sulle organizzazioni criminali presenti nel Lazio. La presentazione è stata svolta in via Roccabernarda 8, l’ultima villa simbolo del clan Casamonica sequestrata nell’operazione Noi proteggiamo Roma lo scorso 16 giugno e che presto diventerà una casa famiglia per minori. Nell’operazione furono sequestrate altri sette bene immobili, venti milioni di euro e furono arrestate venti persone.

Durante l’evento, al quale erano presenti il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il presidente dell’Osservatorio della Legalità e Sicurezza Gianpiero Cioffredi, il direttore della Direzione investigativa antimafia, il colonnello Francesco Gosciu, il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, non sono stati solo descritti i risultati raggiunti nell’anno passato, ovvero il riconoscimento della presenza nel territorio laziale di mafie autoctone e di mafie tradizionali come ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, ma sono stati anche discussi i metodi per contrastare le organizzazioni criminali.

Il presidente Cioffredi ha voluto anche lanciare un allarme, in questo periodo di crisi sanitaria ed economica, nonostante i tanti arresti di questi anni. Perché non si deve abbassare la guardia nell’erogazione dei fondi pubblici, soldi che permettono alle organizzazioni di “infettare la legalità”. Serve tempestività – ha detto Cioffredi – ma che non vada a discapito del controllo della legalità. Controllo necessario anche nelle periferie romane, fruttuose piazze di spaccio e troppo spesso, a causa del degrado, facili prede per le cosiddette piccole mafie locali e le narcomafie che praticano, tra le altre cose, usura, estorsione e recupero credito.