Home NOTIZIE POLITICA Trasporti a rischio il 25 settembre: sciopero Usb a Roma e nel...

Trasporti a rischio il 25 settembre: sciopero Usb a Roma e nel Lazio

Mezzi pubblici a rischio dalle 10 di venerdì 25 settembre a Roma e nel Lazio. L’Usb ha proclamato lo sciopero dei trasporti locali a Roma e nel Lazio per venerdì 25 settembre, astensione che si aggiunge allo sciopero nazionale della scuola già proclamato da tempo per il 24 e 25 settembre. L’agitazione, formalmente di 24 ore, avrà inizio alle 10 per favorire la partecipazione alle proteste da parte di insegnanti e studenti (che il 25 saranno sotto il MIUR in viale Trastevere).

Usb: “inaccettabile il rialzo dei parametri di affollamento sui mezzi pubblici”

USB Trasporti di Roma e Lazio aveva già fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza regionale che ad aprile permetteva l’affluenza al 60%. “Ed eravamo in una fase nella quale l’utilizzo dei mezzi pubblici era fortemente diradato. Ora – spiega l’Unione Sindacale di Base Federazione Lazioche i mezzi sono destinati ad essere presi d’assalto, con la riapertura delle scuole, invece di procedere al potenziamento del servizio si utilizza il giochino di alzare la soglia all’80% (come recita il provvedimento ministeriale) per rendere legale quello che fino ad oggi legale non è”.

“A rischio – prosegue l’Usb – c’è non solo la salute degli autisti ma anche quella di migliaia di utenti, ai quali poi a scuola verranno prescritte norme diverse sul distanziamento in aula. Provvedimenti contraddittori che rendono senza senso le stesse precauzioni adottate e che sono destinati a favorire una diffusione molto forte dei contagi.

Scuola e trasporti sono oggi accomunati da una identica necessità: tornare ad essere considerati servizi primari per la popolazione sui quali investire, non risparmiare, perché indispensabili alla salvaguardia della salute dei cittadini.

Tanto i trasporti quanto la scuola pubblica vengono invece da decenni di tagli che hanno influito sia sul personale che sulle infrastrutture ed i mezzi. Per affrontare questa crisi non c’è alternativa: bisogna assumere, migliorare ed aumentare le strutture e potenziare il servizio. Lo sciopero è la nostra arma migliore perché i fondi a disposizione vengano spesi lì dove servono”.