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Coronavirus, D’Amato: dalla Sardegna 1 su 2 arrivato a Roma già con febbre e tosse

Su oltre 10 mila tamponi ieri si sono registrati 125 casi (148 il giorno prima) di questi 61 sono a Roma. Scende il numero dei contagiati nel Lazio, ma si conferma la prevalenza di casi di rientro: circa il 40% con link dalla Sardegna.

Intanto “la Regione Lazio ha inviato al Ministero della Salute un report che prova a spiegare, con numeri, percentuali e prime interpretazioni, quello che è successo ad agosto in Sardegna”. Lo riferisce oggi “Il Messaggero”.

“L’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, – scrive Il Messaggero – paragona i cluster della Costa Smeralda «al match Atalanta-Valencia» di febbraio. E molti, tra i virologi, sono convinti che quella partita abbia contribuito al moltiplicarsi dei contagi al Nord. La partita zero, la chiamano. «Vedo analogie con quello che è successo quest’estate in Sardegna, un’esplosione virale, senza paragoni, almeno per i tracciamenti che avevamo realizzato fin qui nel Lazio», racconta D’Amato”.

Dal documento – in possesso del Messaggero – emerge che “tra i 764 casi con link epidemiologici alla regione Sardegna, 449 (59%) sono casi sintomatici“. Si tratta quindi di persone che, quando sono state sottoposte al tampone, una volta arrivate a Roma, avevano già “tosse, febbre o bruciore agli occhi”, spiega D’Amato al Messaggero. “È un tema preoccupante – riprende D’Amato – il ministero della Salute ora dovrà affrontarlo. Anche per questo abbiamo deciso di realizzare questo rapporto e altre analisi saranno elaborate nelle prossime settimane dai nostri esperti”.

“L’altro dato che spicca, in questo insieme di numeri e slide, – si legge ancora nell’articolo – è che il 43% dei positivi è stato scoperto tramite il ‘contact tracing’, il tracciamento a posteriori messo in atto dai medici della Asl. Significa che quasi un contagiato su due era in qualche modo sfuggito alla rete dei controlli in entrata. Per la Sardegna, a differenza di quanto disposto dal ministero per Grecia, Spagna, Malta e Croazia,non c’è l’obbligo di effettuare il tampone al rientro. Il test è volontario”.

“Dei 2.233 casi di Covid-19 confermati nel Lazio «con data del tampone tra il 1 e il 28 agosto», si legge nel dossier spedito al ministero di Roberto Speranza, il 34% ha un link epidemiologico con la Sardegna. L’età media dei contagiati è bassa: 25 anni. Quasi tutti i positivi sono curati a casa, ma 26 persone, anche ragazzi, appunto, sono ricoverati in ospedale. La gran parte dei contagiati è rientrata con il traghetto: il 70% viaggiava via nave. Il 28% è tornato in aereo, il 2% con mezzi privati. Il piano per sottoporre ai tamponi tutti i passeggeri all’imbarco, sia a Roma che in Sardegna, proposto con insistenza dalla Regione Lazio, non è mai stato messo in atto. Il protocollo con la giunta sarda è rimasto in bozza. «Lo dico senza polemica – conclude D’Amato – ma sarebbe stato utile, era la via consigliata dai tecnici. Ora speriamo che queste analisi e le altre che realizzeremo nei prossimi giorni aiutino a capire ciò che è successo. E cosa non deve ripetersi»”.