Home PRIMO PIANO Roma, confiscato il Salaria sport village: oltre 145 milioni di valore complessivo

Roma, confiscato il Salaria sport village: oltre 145 milioni di valore complessivo

La Guardia di finanza di Roma ha confiscato definitivamente il Salaria sport village. Il più grande centro sportivo della Capitale, che secondo gli investigatori era stato acquistato dall’imprenditore Diego Anemone con denaro frutto di evasione fiscale, riciclaggio e appropriazione indebita.

Il provvedimento è la conclusione della vicenda giudiziaria nel corso della quale il Tribunale capitolino ha disposto il sequestro – eseguito nel maggio 2014 – e la confisca di primo grado. Poi confermata dalla Corte di Appello ed ora definitiva a seguito della pronuncia della Corte di Cassazione.

Insieme ad Angelo Balducci, ex provveditore per le Opere pubbliche del Lazio e poi presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, – spiega la Guardia di Finanza nella nota – Anemone è stato al centro delle indagini condotte sulla cosiddetta “cricca” degli appalti. Un vero e proprio “sistema gelatinoso” come fu definito da alcuni soggetti nel corso delle intercettazioni che – si legge ancora nella nota – per oltre un decennio, dal 1999, attraverso sistematiche condotte corruttive e articolati illeciti tributari per camuffare l’erogazione di “tangenti”, ha consentito l’assegnazione di importanti opere pubbliche. Tra cui quelle relative ai “Grandi eventi” (come i Mondiali di nuoto 2009, Celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, vertice G8 all’isola de La Maddalena), ad un ristretto numero di imprese favorite, in primis quelle dell’imprenditore romano.

Per effetto del provvedimento di confisca, lo Stato ha definitivamente acquisito l’intero capitale sociale della Società Sportiva Romana S.r.l. e il centro sportivo. Composto da una club house, un bar-ristorante, un centro benessere, una palestra, uffici, foresterie, spogliatoi, impianti sportivi (tra cui due piscine olimpioniche). E ancora campi da calcio e calcetto, campi da tennis, terreni, aree verdi e parcheggi. Per un valore complessivo di oltre 145 milioni di euro. Nell’ambito del procedimento giudiziario è stato, tra l’altro, accertato il difetto di buona fede di un istituto bancario che ha erogato due mutui per un importo complessivo di 10,7 milioni di euro, disponendo, pertanto, la cancellazione delle ipoteche iscritte a favore dello stesso ente.